La Fotografia di ritratto è la foto di una persona o un gruppo di persone, realizzata per visualizzarne l’espressione, la personalità e anche lo stato d’animo. Il focus di questa fotografia è di solito il volto della persona ritratta, ma possono diventare parte dello scatto anche lo sfondo, il corpo del soggetto e degli elementi di corredo alla persona.
La ritrattistica è forse il genere che più necessita di un approccio aperto verso il mondo, una visione che non è legata soltanto alle proprie idee ma che anzi è in grado di accettare e comprendere quelle degli altri. Solo in questo modo si riuscirà realmente ad instaurare un legame di fiducia con il protagonista dello scatto, a trovare un’empatia che poi, attraverso la foto, verrà trasmessa all’osservatore.
Essa infatti non è soltanto la costruzione di uno scatto, il ricercare un qualcosa che colpisca l’osservatore, ma il tentativo di raccontare in un singolo fotogramma la storia di un uomo, le sue emozioni, ciò che di più recondito si cela al di là degli occhi.
La fotografia ritrattistica è un genere fotografico che mai come in altri necessita del coinvolgimento del fotografo. Per realizzare ottimi scatti è necessaria una capacità piuttosto rara: quella di riuscire a raccontare il soggetto superando quel muro che si instaura, naturalmente, tra lui ed il vetro dell’obiettivo, oltre il quale ovviamente si trova il fotografo.
È per questo che la fotografia ritrattistica è un genere che va ben al di là dei tecnicismi, della qualità di uno sfocato o della nitidezza dei dettagli, ma è un qualcosa che si spinge oltre ed in cui l’approccio filosofico non rappresenta solo una vuota parola utilizzata a sproposito, bensì un fattore essenziale dal quale dipenderà la qualità finale dei nostri scatti. La fotografia ritrattistica è andare in profondità, scavare oltre la superficie, infrangere quella barriera che esiste fra noi ed il mondo che ci circonda.
La prima regola è sicuramente quello di posizionare il nostro soggetto al centro dello scatto ricercando la simmetria, consentendoci di donare alla foto grande equilibrio, e permettendo all’osservatore di indugiare nello sguardo del soggetto. Per tal motivo è importante regolare la messa a fuoco a livello dello sguardo, lasciando invece sfumare verso il bokeh tutto ciò che è circostante.
Di solito si tende a posizionare gli occhi nei punti di interesse, evidenziati dalla regola dei terzi, rendendoli il centro focale della foto ed il punto in cui, inevitabilmente, cadrà il nostro sguardo. Si tende nel ritratto avere, entro certi limiti, zone leggermente fuori fuoco del viso, ma per ciò che riguarda gli occhi è necessario che siano nitidi: il fuori fuoco a livello degli occhi condanna il nostro scatto ad essere inevitabilmente scartato.
Nel ritratto fotografico, la luce diventa fondamentale per comunicare a chi legge la fotografia un messaggio, una sensazione particolare.
L’illuminazione è importante perché può aiutarti a modificare alcuni tratti della persona che intendi ritrarre. La luce, infatti, può accentuare o attenuare alcune caratteristiche sia del volto che del carattere del soggetto. Saper usare la luce, significa dare alle proprie foto quel tratto personale che distinguerà il proprio stile.
La fotografia del ritratto si presta molto al bianco e nero.
Oltre a trasmettere un tocco vintage, sa passare un messaggio fortemente artistico, proiettando il soggetto indietro nel tempo e coniugandolo solitamente ad un’immagine malinconica e intrisa di ricordi.
C'è qualcosa nelle foto in bianco e nero che ha la capacità di arrivare al punto e visualizzare la bellezza e il tumulto interiore che invece possono facilmente rimanere celati nelle foto a colori. Emozioni e stati d'animo vengono messi in evidenza più facilmente con una fotografia in b/n.